Nel nomadismo contemporaneo, le mappe delle metropolitane rivestono un ruolo importante, quasi fossero un rimedio allo smarrimento. Le mutazioni costanti delle città e gli alfabeti che si intrecciano senza sosta, gestiscono “paesaggi” dove tradizione e innovazione interagiscono perfettamente. Allo stesso modo, le geografie del sottosuolo mostrano la solitudine delle persone e, parallelamente, la loro potenza nelle connessioni. Così nello spazio sotterraneo dei grandi centri urbani, la comunità viaggiante esibisce i dettagli che caratterizzano la società dell’informazione. Qui è anche la metafora della corrispondenza dove le varie linee colorate delle mappe segnano le relazioni emotive e cognitive che si instaurano con il mondo. Le reti delle metropolitane non offrono solo vantaggi alla mobilità, ma possono anche essere esempi di information design: un caso emblematico è la mappa di Harry Beck per il percorso di Londra (un diagramma ispirato agli schemi dei circuiti elettrici). Per un confronto tra le varie geografie del sottosuolo si può osservare il progetto online di Robert Schwandl che si avvale di differenti contributi degli utenti per aggiornare questa interessante griglia di comunicazioni: www.urbanrail.net
La mappa della metropolitana di Londra