Woofun. Alvise de’ Faveri Tron inventa l’applicazione per corteggiare

di Sara Nardini

 

 

Alvise de’ Faveri Tron

 

 

 

di SARA NARDINI

È tutta italiana la nuova applicazione Facebook che dalla metà dello scorso febbraio ha fatto già registrare più di 5000 utenze e promette di raggiungere quota un milione entro la fine dell’anno. L’applicazione in sei lingue si chiama Woofun ed è stata creata da un diciassettenne bolognese, Alvise de’ Faveri Tron, che con piglio imprenditoriale è sbarcato sull’App Store e su Android con una cyber-romanticheria che permetterà a tutti i “timidoni” della rete di corteggiare con successo, senza correre il rischio di ricevere il temuto due di picche! In sostanza l’applicazione consiste in un woo (cioè corteggiamenti in forma anonima) da inviare a chi tra i nostri social-amici ci piacerebbe fosse qualcosa di più di un amico. Una volta recapitato  l’anonimo woo,  la nostra identità verrà svelata solo se il sentimento sarà ricambiato, cioè se a sua volta lei o lui, più o meno inconsapevolmente, lo invierà a noi . A quel punto che si fa? Si passa dal corteggiamento virtuale a quello reale e se son rose… In fin dei conti che c’è di nuovo? Quanti bigliettini anonimi sono circolati tra i banchi di scuola? Quanti di noi si sono lanciati in imbarazzanti missioni alla Cyrano per aiutare gli insicuri amici innamorati? Si, però nessuno di noi ha mai ricevuto proposte di finanziamento pari a 100 volte il valore delle nostre buffe dichiarazioni anonime in versi. I liceali bolognesi ideatori dell’applicazione, infatti, hanno creato una società con capitale iniziale di 10000 euro e molti aspiranti finanziatori già sgomitano per investire su di loro.

 


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